THE SCIENTIST videoarte
 
schede critiche 2009

Sezione Universitaria – “The Scientist ‘09” - Associazione culturale ‘Ferrara Video&Arte’

Venerdì 09 ottobre 2009 Aula Magna Facoltà di Economia


Real-lusion,  Claudia Carboni, durata 4’23”, Italia – 2009

Influenzata dalle performances provocatorie e irriverenti di inizio carriera dell’artista Fabrizio Plessi , l’autrice focalizza l’attenzione sul carattere segnico delle azioni e degli oggetti ripresi dalla videocamera. Carboni opera un processo di ri-funzionalizzazione nei confronti di gesti più o meno consueti oppure di oggetti d’uso domestico e suscita nello spettatore imprevedibili associazioni mentali istituendo tra le immagini una relazione di natura analogica.


Una storia Vera, Filippo Nalin, durata 1’, Italia – 2009.

Cogliendo lo spunto fornito da eventi apparentemente banali quali lo svolgimento delle faccende domestiche, i realizzatori del cortometraggio costruiscono un racconto audiovisivo di tipo astratto non privo di fascino, dal punto di vista visivo. Gli eventi menzionati vengono riletti in chiave per così dire epica.


Umarel, Lorenzo Castagnetti - Bruno Germano, durata 1’, Italia – 2009.

Il principio su cui l’opera si fonda, a livello espressivo e stilistico, pare essere quello dell’intuizione poetica. La natura artificiale dei personaggi viene sottolineata dall’ambiente all’interno del quale essi agiscono. A contrassegnare Umarel è la compenetrazione della dimensione reale e di quella onirica.


Fucking cctv vision, videolab Tecnologo, durata 2’32”, Italia – 2009.

Gli ideatori di Fucking cctv vision prendono in esame la presenza degli strumenti di (video-) registrazione, preposti alla sorveglianza e alla sicurezza, nella vita della comunità. Di questa presenza inquietante in quanto occulta, viene rimarcata la costanza e soprattutto l’invadenza. Ciò che si desidera fare emergere sembrano essere le limitate dimensioni possedute dalla libertà individuale.


Memory Tape, videolab Tecnologo, durata 1’30”, Italia – 2009.

Secondo la tesi avanzata dai realizzatori del cortometraggio, nella società odierna gli apparecchi di ripresa e di riproduzione sono i depositari dei ricordi delle persone. Questa tesi non è certo originale ma è pur sempre dotata di indubbio fascino. Il messaggio che si coglie è così riassumibile: il nastro magnetico va ritenuto il supporto più appropriato sul quale fare rimanere impresse le emozioni anche più intime e segrete.


Sazia e contenta, Valentina Nigro – Filippo Govoni – Giulia Ronchetti, durata 1’, Italia – 2009.

Gli autori del cortometraggio esaminano in maniera divertita e grottesca le relazioni di ordine amoroso che gli individui tendono ad instaurare. I pupazzi da loro animati corrispondono a note figure fiabesche e ricordano quelli presenti in lungometraggi cinematografici americani di successo, alcuni dei quali anche piuttosto recenti.


A-Fusion, Barbara Zenobi, durata 4’15”, Italia – 2008.

L’elemento acquatico equivale in A-Fusion alla materia espressiva con la quale l’autrice realizza una composizione suggestiva e dotata di un forte potere evocativo che ricorda la pittura astratta. Ciò che viene mostrato allo spettatore sono “ visioni dell’elemento acqua. Questa risorsa, così semplice e così preziosa, entra in contatto con altri elementi presenti nella nostra quotidianità, creando un gioco di fusioni e trasformazioni di gran fascino e bellezza.” (Barbara Zenobi, dalla sinossi dell’opera)

Marco Teti


SEZIONE UNIVERSITARIA – THE SCIENTIST 2009

ESCUELA DE ARTES Y OFICIOS VITORIA-GASTEIZ (ESPANA)

Selección 2009 de Juan Arrasagoray


“Pasos perdidos” (2’ 40”) Roberto Ruiz de Zarate

Una reflexión sobre el origen y el fin de las utopías socialistas desde la perspectiva de la melancolía: lo que puedo ser y lo que fue. Ejemplo de brico-video. Todas las imágenes son domésticas, a partir de fotos, etc…


“Preparada” (1’ 03”) Belén Fdz. De Retana, Arantzazu Bolumburu, Zuriñe Lpz. de Sabando.

Toda mujer debe sufrir si quiere ajustarse a los parámetros sociales mínimos de visibilidad. Si te muestras, asumes que debes estar preparada.


“Sin protección” (2’ 54”) Mary Zurbano

Un grupo de mujeres buscan. Buscan independencia, solidaridad, libertad. Trabajo a medio camino entre la performance, la puesta en escena teatral y la videopoesía.


“STTL” David Sagastume (1’ 05”)

“Sit tibi terra levis”, “que la tierra te sea leve” deseaban los romanos a sus muertos. Reflexión sobre lo fugaz y lo eterno. Pieza musical en muchos sentidos.


Metamorfosis” Taller de animación 07. (4’ 27”)

¿Qué sucedería si el clásico libro kafkiano empezará la noche anterior a la transformación del protagonista? ¿Sería consciente de que el sueño sería la puerta al miedo? Y si lo fuera, ¿se despediría de todo, intentaría mantenerse insomne? Pieza de animación tradicional (“stop-motion”) con plastilina.

“Ánimal” Zuriñe Lopez de Sabando (2’ 48”)

Desde la perspectiva “animal” del ser humano, quizás sea el alma su definición correcta, más allá del tradicional “cuerpo”. Pieza que conjuga animación tradicional con narrativa cercana al clip musical.


“Welcome to paradise” (2’ 30”) Raúl Lopez

El origin de esta pieza es un proyecto de colaboración entre la escuela de Artes y Oficios, la banda de música municipal y el museo de arte contemporáneo ARTIUM. Se trataba de interpretar en imágenes cada una de las escenas de “Cuadros para una exposición” de Mussorgski relacionándolas con diferentes obras del museo (en este caso “Wellcome to paradise” de Rogelio López Cuenca). El resultado fue un concierto multimedia.


“Burullerias” (4’ 54”) Nahikari Mora

Parte de una actitud documental aunque su forma definitiva esté más próxima al videoclip. Testimoniamos la creación de un mural en el casco viejo de Vitoria del que uno de los alumnos era coordinador.


“Sida” (2’ 07”) Jonathan Tibaduiza

En colaboración con la comisión anti-SIDA de Álava planteamos una exposición de fotografía y video donde se reflexionaba sobre diferentes aspectos de la enfermedad. En esta cuenta atrás se descubre el momento de la infección.


“Infinitos puntos” (59”) Ion Sueza

Uno de los ejercicios anuales del primer curso de video consiste en realizar un autorretrato. En este caso con una tremenda contundencia se crea una pieza hermética, áspera y poética al mismo tiempo.


“Collapsum” (9’ 48”) Virginia Gonzalez

A veces trabajamos como centro de recogida de proyectos en peligro. Con este trabajo dimos cuerpo a una apasionante propuesta en torno a la violencia contra las mujeres con narrativa de videodanza y una cuidadísima banda sonora original.


“Tendalero” (1’ 10”) Sebastián Bayo

Otro ejemplo de autorretrato, aquí autodefiniendose tanto por lo que somos desnudos como por aquello que nos “viste” de cara al “otro”.


“Proyecto Gen P-63” (3’ 30”) Ciro Izurrategui

A partir de una premisa expositiva (“Protocolos de envejecimiento”) nace esta propuesta de ciencia-ficción doméstica, a medio camino entre la serie B y la experimentación técnica.


“La mitad del alma” (1’ 31”) Joseba Alvarez de Eulate

A veces un autorretrato no representa evidentemente al autor/a sino sus inquietudes: la danza, el video y el trabajo con personas discapacitadas mentales. Una interesante búsqueda de lenguajes con el objetivo esencial de comunicar.



Sezione Internazionale – “The Scientist ‘09”

a cura dell’Associazione culturale ‘Ferrara video & arte’

venerdì 09 ottobre 2009, ore 21.00 Sala Estense


“Tossico della Luce” Masbedo, durata 8’, Italia - 2003

Il Tossico della luce nel video dei Masbedo, insegue disperatamente la sua meta, in un ballo frenetico che sembra quasi fargli dimenticare il fine ultimo della sua corsa. In questo video degli esordi del duo Massazza-Bedoni, pulsioni e contrasti, tra estasi del calore e della vita e disperato sgomento del buio, si stagliano sullo sfondo di scenari biblici, i recessi più profondi dell’anima. Per i Masbedo un incontro tra linguaggi tecnologici ed estetiche contemporanee (musica, cinema, letteratura), che interroga il senso della nostra esperienza, dei bisogni primari dell’uomo contemporaneo.


Me And My Arrows, Marius Tanasescu, durata 5’20”, Canada - 2009.

Le inquadrature da cui l’opera è composta riproducono il celebre martirio di San Sebastiano. L’interesse è focalizzato in maniera dichiarata non sull’evento storico bensì sulla sua illustrazione da parte dei pittori (soprattutto) d’età rinascimentale e di nazionalità italiana. I codici iconografici elaborati da tali pittori vengono rispettati. Me And My Arrows tuttavia possiede una dimensione fortemente autoreferenziale. Le riprese nelle quali in modo insistente vengono inquadrati gli occhi del personaggio principale evidenziano il fatto che Tanasescu rifletta sullo statuto dell’immagine nell’ambito artistico.


Fratelli, Luca Matti, durata 2’13”, animazione, Italia – 2008.

Il titolo del cortometraggio è forse fuorviante. Fratelli non prende infatti in esame nessuna relazione di tipo parentale e si colloca su di un livello allegorico. Matti sonda il terreno misterioso e inquietante dalla coscienza e tratta l’argomento costituito dalla faticosa affermazione dell’identità. Non a caso, egli disegna e anima con perizia delle figure dall’aspetto grottesco e surreale. L’epilogo potrebbe comunque lasciar pensare che qualcosa di  umano e fraterno c’è in ogni creatura.


Berruti, Antonio Poce, durata 3’12”, Italia - 2009.

Le imprese sportive del corridore Livio Berruti costituiscono lo spunto dal quale si parte per sviluppare un discorso riguardante la fugacità e il senso dell’esistenza. Il succitato discorso viene reso sul piano visivo tramite un montaggio frammentato i cui principi paiono riprendere quelli di una composizione musicale. “Berruti è un lavoro intermediale che, rifiutando le leggi del Tempo che divora ogni cosa, persegue i ritmi della rappresentazione e della poesia. Inseguendo la sintesi dell’haiku e la brevità simultanea delle dinamiche, integra codici e linguaggi per esplorare i territori misteriosi della Memoria.” (Antonio Poce, dalla sinossi dell’opera)


”The Amazing Pape episodi 1,2,3”, Laurina Paperina, durata 9’01”, Italia – 2005

Per the Amazing Pape, si potrebbe scovare negli spot di una bevanda energetica lo spunto dal quale “mette le ali” la super-papera, che immediatamente si qualifica in quanto tale per il fatto di essere dotata di un’autovettura speciale, il ready made aiutato, anzi “truccato”, di un Ape-car. Al proposito, annota Luca Vona: «Come Batman ha la Bat-mobile, Laurina Paperina ha la Pape-mobile».
Assistiamo alle avventure dell’Amazing Pape in una serie di dipinti e animazioni quanto mai scarni e primitivi, che ricordano le tremolanti immagini elettroniche in bitmap, realizzate trascinando il mouse, ma allo stesso tempo capaci di illuminarsi meravigliosamente dei colori tersi e immateriali, che si ottengono all’istante tramite lo strumento del secchiello. Le storie vedono la super-eroina prendere a mazzate altri super-eroi, più o meno probabili; oppure metterli spietatamente alla berlina, attribuendo loro super-poteri poco consoni, quanto mai triviali. (www.laurinapaperina.com “Braindead” di Guido Bertorelli)

After Still Life: TimothyTompkins and Giorgio Morandi, Giovanni Tutti, durata 7’01”, Italia – 2009.

Mediante l’ausilio del mezzo audiovisivo, l’autore conduce una sorta di studio incentrato sul confronto tra i pittori Giorgio Morandi e Timothy Tompkins, o meglio, sul loro rapporto a livello figurativo-iconografico, tematico e ideologico. Al contempo, After Still Life propone un’attenta riflessione sullo stato dell’arte nell’attuale società proponendosi come una sorta di quadro elettronico.


Home & Away, Michael Szpakowski, durata 4’40”, NY - UK - 2009.

Gli ambienti domestici e quelli “lontani” evocati dal titolo sono luoghi immaginari situati nell’inconscio di ogni individuo. Proprio l’accostamento tra ciò che si considera intimamente familiare e quello che si giudica “estraneo” genera la traumatica sensazione di spiazzamento e inquietudine che nei termini della psicanalisi freudiana viene chiamata effetto perturbante. Il cortometraggio si configura quindi con chiarezza come la visualizzazione di una serie di stati d’animo. Crediamo che per questo motivo il regista ricorra con frequenza alla ripresa in soggettiva.



Current, Rettnoise, durata 4’11”, Germania – 2008. 

Presentato nella veste di uno schizofrenico esercizio di stile, Current si rivela immediatamente un’opera dall’elevato valore, sul piano teorico. Il ragionamento portato avanti in essa, complesso e controverso, riguarda per l’esattezza il rapporto tra l’immagine, in questo caso elettronica (ma più in generale si può parlare dell’arte), e la realtà fenomenica, sulle cui qualità referenziali viene posto l’accento. L’immagine viene smaterializzata e ricomposta allo scopo di evidenziare proprio la riduzione della realtà a un referente, a un puro (e per l’appunto manipolabile) simulacro di sé stessa. 


Khautherjo, Diego Lazzarin, durata 4’17”, live-action/animazione, Italia – 2009.

L’obiettivo che l’autore si pone è affrontare un argomento molto delicato quale la ricerca della libertà. Gli strumenti mediante i quali viene tentato di raggiungere tale obiettivo sono quelli della metafora e della parodia. Gli intenti di Lazzarin paiono comunque più ludici che polemici. Il regista sembra muovere dal presupposto che la condizione fondamentale in base alla quale la libertà si conquista sia il possesso di una identità definita.


VideoFURCIArt, Jacopo Tardito, durata 2’05”, Spagna – 2009.

L’arte è in grado di indicare una notevole varietà di approcci interpretativi alla vita, all’esistenza, e di offrire molteplici punti di osservazione sul mondo. Questa è l’idea di fondo che sembra emergere dal’opera. Con semplicità e efficacia, tale idea viene restituita in termini visivi tramite l’utilizzo della tecnica chiamata spleet screen, la quale consiste nella divisione dello schermo, o meglio dell’inquadratura, in più sezioni.


Penne, Andreco, durata 1’27”, animazione, Italia – 2009.

Il cortometraggio esprime in modo lampante (e forse un po’ didascalico) il quasi insopprimibile desiderio di libertà provato dai propri ideatori. Esso fa ciò attraverso la tecnica del disegno animato. La caratterizzazione grafica dei personaggi, alquanto suggestiva sul piano espressivo, denuncia i debiti contratti da Andreco nei confronti, tra gli altri, del cosiddetto fumetto underground.


Improvvvv, Endre Tveitan, durata 6’14”, Norvegia – 2007.

L’autore registra una realtà fluida e cangiante alla quale dà un ordine sulla base di istanze la cui natura sembra psicologica. Al pari di Improvvvv, “un gran numero di lavori ideati [da Endre Tveitan], di opere, è un collage in cui vengono esibite parecchie immagini riprese dalla videocamera e assemblate in una sorta di <<video pittura>> in perenne mutamento.” (Endre Tveitan, dalla sinossi dell’opera)  


The End by Ragnar Kjartansson (Iceland pavilion Venice Biennale), Paolo Pascolo, durata 5’11”, UK – 2009. 

Sostenuto economicamente da TheCrane.TV, una piattaforma di web tv a diffusione europea con sede a Londra, Pascolo dirige in modo creativo un servizio giornalistico nel quale vengono documentate le diverse fasi di realizzazione di una performance nell’ambito dell’attuale Biennale di Venezia. Il pittore Ragnar Kjartansson (colui che firma i dipinti) e il ragazzo che egli ritrae vengono trasformati in personaggi di un racconto dal registro intimista. Il regista lascia intendere che anche nel campo dell’informazione vi sia spazio per gli incroci visivi e  linguistici.



Marco Teti

SEZIONE INTERNAZIONALE 2009

The Scientist III Festival Internacional de Video de Ferrara (Italia). 9, 10 y 11 de octubre de 2009.

Selección de Juan Ramon Barbancho

Avelino SalaReflexión estética 2007

Felipe Ortega-Regalado Alas para un hombre con vértigo 2004

Almalé-Bondía Naturaleza animada 2004

Juan Carlos RoblesSerial killer 2006/07

Naturaleza dormida (2004), de Almalé-Bondía elabora una de las narraciones que más se pueden relacionar con ese “sentido romántico” del que hablaba, en lo que a relación entre Hombre y Naturaleza se entiende. Una Naturaleza que, en principio, parece que se traga y domina al Hombre, que lo transporta bajo las aguas. Pero en esta obra más que ahogarlo parece que lo está acunando. Las imágenes no pueden ser más idílicas, a pesar de que el personaje parece vagar muerto bajo el agua del río. El movimiento de la cámara bajo el agua, la luz y la música contribuyen a crear esta imagen apacible y sublime de la muerte. Nada más romántico que esta muerte dulce.

Avelino Sala aborda otro aspecto de la cultura de la ciudad contemporánea, el de la música, y más concretamente el de la música nacida en la ciudad, casi diría que nacida en las calles y para las calles de la ciudad. El hip-hop, por su forma de hacer y especialmente por las letras de sus “canciones”, donde hay un componente importante de improvisación, se podría definir sin lugar a dudas como una “música urbana”, perfectamente asociado por su narración y por su ritmo al fenómeno del graffiti.

Juan Carlos Robles ha trabajado muchas veces una imagen de la ciudad que se resuelve en pequeñas aglomeraciones, retazos de la vida ancestral donde la gente vuelve por unos días a sus lugares de origen buscando lo auténtico, lo propio que no se puede vivir en las ciudades despersonalizadas. Hay recorridos urbanos y suburbanos, vías de escape de una civilización “descivilizada”, salidas del corredor, como aparece en Serial killer. 

Alas para un hombre con vértigo, de Felipe Ortega-Regalado, es un video (fotoanimación) autógrafo  donde él sale flotando en medio de una habitación vacía y parcialmente iluminada. La ventana está abierta, hay salida, pero no se puede ir a ningún sitio. Estamos encerrados dentro de nosotros mismos.

Da vueltas ingrávido y como en una extraña danza, al ritmo de una música de guitarra –una composición propia-, una melodía muy torpe al compás de los movimientos. El trabajo se resuelve en una sensación de lírica pura. Esta obra obtuvo el premio Pepe Espaliú (Córdoba, España) en el certamen de 2003. Habla de un estado de aislamiento y de movimiento sin moverse. Es la sensación de ir sin avanzar, como un ratoncillo en una rueda dentro de la jaula. Es un vídeo de angustia pero contrariamente de belleza. Lo hizo pensando en la obra de Pepe Espaliú Carring donde enfermo por el VIH es alzado del suelo por los brazos de la gente hasta que llega a SANIDAD.


Video del CdL “Tecnologo della comunicazione audiovisiva e multimediale” - Unife

Curatore Vitaliano Teti

“The Scientist ‘09” Associazione cult. ‘Ferrara Video&Arte’ sabato 10 ore 17.30 Sala Estense


Iron Dance, videolab Tecnologo, durata 2’ 41”, Italia – 2009.

Il presupposto dal quale si parte consiste nella possibilità di istituire sul piano cinetico rapporti di similitudine tra la materia inorganica e quella organica. L’accento viene posto sull’inaspettato lirismo colto da alcune operazioni compiute tramite l’utilizzo di strumenti metallici. Tali operazioni sono trasfigurate in forma metaforica nelle scene in cui la videocamera riprende i sinuosi movimenti di una ballerina. A essere sottolineati sono in definitiva l’aspetto poetico e la dimensione dinamica degli oggetti d’uso industriale che i realizzatori del cortometraggio riscontrano.


Water distortion, videolab Tecnologo, durata 3’ 01”, Italia – 2009.     

Il moto dell’elemento acquatico è in grado di suscitare delle profonde risonanze emotive e delle associazioni mentali imprevedibili. Questa è l’idea che fa da sostegno all’opera, o per essere più corretti, l’idea attorno alla quale l’opera ruota. Essa viene illustrata mediante una serie di immagini molto suggestive e fornisce il pretesto per focalizzare l’attenzione sulla plasticità delle superfici d’acqua mostrate.


Aisar FeO2, videolab Tecnologo, durata 2’ 46”, Italia – 2009.

L’incipit è un chiaro omaggio alle distorsioni TV di Nam June Paik. Le fonti narrative alle quali gli autori del cortometraggio paiono ispirarsi sono comunque molteplici. Ognuna di esse rientra in maniera evidente nel composito universo mitologico contemporaneo. In FeO2 figure, temi e ambienti presentati dalle opere ascrivibili al genere della fantascienza letteraria e cinematografica, si combinano con quelli concepiti da numerosi esponenti dei movimenti artistici d’Avanguardia dell’inizio del Novecento.  I tratti distintivi di FeO2 sono l’allusione in chiave ludica ai propri modelli di riferimento (forse non del tutto consapevole) e la tendenza a imbastire un discorso sviluppando per così dire il più possibile la trama.


Indastria, videolab Tecnologo, durata 2’ 49”, Italia – 2009.

L’opera riflette in modo dichiarato sulla pervasività degli elementi artificiali, di tipo meccanico oppure elettronico, caratterizzante gli odierni tessuti urbani e la vita delle persone che in essi si inseriscono. La ricorrente sequenza nella quale vengono inquadrati per alcuni secondi gli occhi e la fronte di una ragazza costituisce un palese rimando a concetti formulati nel campo delle filosofie orientali. Così come il titolo del cortometraggio, attraverso il quale si rimarca con ironia il fatto che vi sia un legame ormai inestricabile tra lo stato naturale e quello culturale, i quali in Indastria si compenetrano quasi in maniera armonica.


Body Machine-body Image, videolab Tecnologo, durata 2’54”, Italia – 2009.

Come si deduce dal titolo assegnatogli, il cortometraggio avvia una riflessione di ordine generale sull’uomo e la donna odierna. La suddetta riflessione risulta sorprendentemente acuta e non priva di ironia. Per gli autori l’uomo di oggi vive in uno stato di disorientamento e la società , nonostante sia definita post-industriale, lo usa ancora come una “machine” da produzione. La donna sembra narcisisticamente presa dalla propria “image” e dall’esibizione di quest’immagine sempre più ritoccata dal bisturi. Le scelte adottate concernenti la regia e il montaggio mirano in maniera inequivocabile a sottolineare le implicazioni cognitive, culturali e finanche sociali che il funzionamento del corpo umano comporta.


The Earth walking, videolab Tecnologo, durata 3’09”, Italia – 2009.

Gli autori traggono da una fonte narrativa di grande prestigio quale la Divina Commedia lo spunto da cui partire al fine di costruire un discorso riguardante il controverso rapporto instauratosi tra gli esseri umani e la natura che li circonda. Viene lasciato trasparire l’invito (chiaro e condivisibile) a porre fine allo sfruttamento, o meglio alla depredazione, del pianeta Terra, il quale rischia altrimenti di tramutarsi in un autentico inferno dantesco.  


My Memory, videolab Tecnologo, durata 1’ 53”, Italia – 2009.

L’argomento sul quale My Memory sembra incentrato è la dimensione soggettiva del tempo, il quale va inteso innanzitutto nell’accezione di componente del linguaggio, in questo caso audiovisivo. Il tempo del racconto procede a ritroso e non si basa sui principi della logica. Gli autori avanzano l’ipotesi che la memoria individuale, collettiva e storica possano sovrapporsi e fondersi, essendo forse soltanto il risultato di un processo psicologico di costruzione dell’identità.


Paintasy, videolab Tecnologo, durata 1’20”, Italia – 2009.

Come si può fare pittura con le tecnologie digitali del 2009? Gli autori di Paintasy rispondono a questo quesito mixando writing, body art, tattoo, fotografia digitale e cyberpittura “en plein air”.


Arte quotidiana, videolab Tecnologo, durata 2’38”, Italia – 2009.

Il tema intorno al quale l’opera ruota consiste nella compenetrazione tra la vita e l’arte. Nel corso dei secoli esso viene sviluppato da innumerevoli critici in ambito artistico, nel quale occupa un ruolo di assoluta centralità. In Arte quotidiana ci si sofferma sulla somiglianza riscontrabile, sul piano ideale e su quello percettivo, tra una serie di gesti quotidiani e alcune fondamentali operazione compiute dai pittori oppure dai musicisti.


(F)*, videolab Tecnologo, durata 2’41”, Italia – 2009.

Una riflessione sulla donna del terzo millennio. Volti, primi piani, dettagli di donne ripresi come nelle foto segnaletiche. 4 quadri cinetici che sviluppano un’azione risolta più sul piano figurativo che narrativo. La colonna sonora, realizzata  con un campionamento di voci fuori campo, sottolinea il visivo looppato dal montaggio esibito.

4  sequenze video che gli autori hanno immaginato proiettate in forma installativa sulle pareti di una disadorna camera da letto.


Her r-evolution, videolab Tecnologo, durata 2’02”, Italia – 2009.

Nell’opera si procede alla messa in discussione di un concetto complesso e delicato quale l’evoluzione del genere umano. Sul succitato concetto si fondano (in particolare dalla metà dell’Ottocento) diversi paradigmi teorici di indiscutibile influenza. In maniera divertita e partecipe, viene fatto notare che nel processo evolutivo siano coinvolte componenti di ordine cognitivo, fisiologico e antropologico.


Circle of Life, videolab Tecnologo, durata 3’21”, Italia – 2009.

In Circle of Life si assiste al tentativo di visualizzare, mediante le tecniche di ripresa e gli effetti ottici prodotti in fase di post-produzione, le molteplici personalità che ogni uomo cela dentro di sé. Gli autori paiono convinti del fatto che gli impegni di lavoro e le convenzioni (dettate presumibilmente dalla morale comune) impediscano a molte delle suddette personalità  di manifestarsi, se non altro in modo compiuto.



Marco Teti


THE SCIENTIST 2009 – Sabato 10 ottobre ore 18.30 Sala Estense, Ferrara

Rassegna video dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – Dipartimento Arti Visive.  

Coordinatore: Lelio Aiello


“KINO” Giulia Manfredi, durata 1:33 – Berlino 2007

Questo video tratta il ribaltamento prospettico della visuale classica dello spettatore, invece di trovarsi di fronte al film ci si confronta con la sorgente luminosa da cui proviene l'immagine in movimento.

La visione del fascio luminoso del proiettore e' possibile solo attraverso il filtro dello schermo video in quanto la visione diretta danneggerebbe lo sguardo e persino la videocamera che lo riprende.


“Conformance” Giovanni Bellavia, 6’39” – Italia 2009

G. Bellavia mette in atto, un progetto estetico che ha il fine di disorientare il pubblico. Apparentemente lo accoglie con immagini e formati più che riconoscibili e familiari, quelli che quotidianamente si vedono nelle pubblicità, nei prodotti offerti alla massa, nel circuito commerciale e di moda, ma li distorce grazie ad un atteggiamento tra l’ironico e il critico, in grado di spostare il punto di vistasul tema proposto. Anche quando il risultato sembra un “vuoto” prodotto estetico e decorativo esistono segnali interni all’opera che insinuano il dubbio e l’inquietudine. Quasi come uno psicologo sociale mette in atto una sorta di ricerca di campo, per verificare come il pubblico risponde a certi stimoli. (Elisa Schiavina)


“Dissolvente” Francesca Pizzo, durata 7’45” - Italia 2008

La ricerca di Francesca Pizzo (born 1981 Bologna) si concentra nel tentativo di cristallizzare l’oggetto in un processo di transizione da una condizione all’altra.  La sospensione del tempo l’eliminazione del superfluo in una giustapposizione di elementi portata al minimo e mossa per associazione di pensiero.  Ogni immagine è imbevuta di memoria e intimità che trae origine dal vissuto per raccontarsi in una singola frase, o anche solo in un titolo.


“Water resistance” Miguel Angel D’Errico, durata 4’46” - Italia 2009

La resistenza elettrica è una proprietà fisica dei materiali. Essa misura la tendenza di un conduttore ad opporsi al passaggio di una corrente quando è sottoposto ad una tensione. Partendo dal suono prodotto dall'acqua si ottiene una dispersione percettiva, un risultato deformato al punto da diventare estraniante e ribaltato rispetto all'immagine a noi consueta. L'insieme dei suoni dati dal flusso dell'acqua sono stati distorti digitalmente. Si arriva ad un parallelismo tra il suono deformato e l'immagine del liquido, entrambi ci trasmettono una nuova energia. Il risultato è una simmetria sonora/visuale, una ripetizione ipnotica e confusa che ci porta ad una percezione distorta di un elemento quotidiano.


“Bug#2” Chiara Cavallari, durata 4’28” - Italia 2008

Bugz#2 fa parte di una serie di video che si interrogano sul ruolo dei mass media nella società contemporanea, in questo caso  l'attenzione si focalizza sulle società immagine-sature.

“Mi piace vedere la post produzione come un modo per costruire qualcosa di bello dalla spazzatura che questo mondo produce, generando nuovi equilibri nel caos”.


“Giù nel cortile” Raffaele Nesci, durata 3’21” - Italia 2009

Il cortometraggio parte da una lunga ricerca fotografica e dalle suggestioni che la fotografia può

trasmettere, in questo caso: la pioggia vista dal settimo piano di un palazzo in città, che sembra quasi come se la lavasse dallo smog e dall' afa; le foglie di un albero mosse dal vento, in questo movimento frenetico e irregolare ma nello stesso tempo rilassante da dare un senso di quasi

tranquillità; i raggi del sole che disegnano sui muri di casa, attraverso gli spiragli della tapparella oppure dei riflessi che, con l' acqua, creano nel lavabo, dando la sensazione di ricercata riflessione e solitudine. Tutto è composto in modo da creare una sorta di percorso di purificazione o di rinascita individuale.


“Veloce” Marra Pietro Alex, durata 1’53” - Italia 2009

Lo stomaco di un performer che si muove al ritmo di una sorta di schizofrenica stampante ad aghi per computer; forme innaturali che cambiamo rapidamente. Il corpo maschile nasconde la propria identità (il viso è nascosto nel fuori campo) per farsi allegoria di una società post-industriale convulsa e anonima.



4 Video animati del DAMS – Università di Udine

“The Scientist ‘09” Associazione cult. ‘Ferrara Video&Arte’ sabato 10 ore 19.15 Sala Estense


Entro nell’animale e sono io, Università di Udine,  durata 2’00”, animazione, Italia – 2008.

Si ha a che fare con quattro cortometraggi i cui autori sono gli studenti universitari (dell’Ateneo udinese) Marco Scarpa, Carla Impieri, Mirco Infanti e Matthias Stepancich. I protagonisti delle storie narrate, degli animali appartenenti soprattutto alla specie degli uccelli, esibiscono un tratto semplice, stilizzato e accattivante che risente dell’influsso di svariati modelli pittorici e fumettistici. I temi affrontati, in maniera leggera e poetica, sono quelli della morte e della vita.    


Marco Teti

„LOOP VISION 09“ – THE SCIENTIST 2009


Kunsthochschule für Medien Köln / Academy of Media Arts Cologne


„TRANSCENDING THE ORDINARY“



Tim Berger: Den Strand entlang, Feature Film, 2008, 5:08 min.

„Den Strand entlang“ (Along the beach) deals with Cinema as place of reflection and experience. In a nearly installative construction of space, the auditorium itself becomes a stage for an highly conceptional process of reception and reproduction.


Author:Tim Berger, born 1975 in Frankfurt/Main, Germany. Postgraduate Programme at the Academy of Media Arts Cologne from 2005 until 2008. Diploma in Key Area Media Art.   A production of the Academy of Media Arts Cologne.


Daniela Abke: tomOrroW - yeaaaaaah!, Documentary Film, 2008, 13:12 min.

Basketball. Training and tough encounters in the gym. Sounds of strange songs, a chaotic mixture of steps, and the squeaking sneakers and short bounces of the ball. Movements are memorized, combinations rehearsed. The next game is decisive.


Author: Daniela Abke, Postgraduate Programme at the Academy of Media Arts Cologne since 2004.

A production of the Academy of Media Arts Cologne.


Mischa Leinkauf / Matthias Wermke: Zwischenzeit / In Between, Shortfilm, 2008, 8:30 min.

When a thought turns into reality, when conceived images start to exist, this is when fiction becomes reality. A handcar on the tracks of the metropolis. Infinite, without any destination. „In Between“ tells not a story but a condition. It is a declaration of love for the moment.


Authors: Mischa Leinkauf, born 1977 in East-Berlin. Since 2005 he studies at the Academy of Media Arts in Cologne. Matthias Wermke, born 1978 in East-Berlin. Since 2005 he studies fine arts and sculpture at the School of Art and Design in Berlin.


Robert Olawuyi: First Person Or Whatever, Experimental Film, 2008, 1:58 min.

A man gets into a philosophical infinite loop of language: The endless question about „who is the person who is thinking about...“


Author: Robert Olawuyi, Graduate Program at the Academy of Media Arts in Cologne since 2007.

A production of the Academy of Media Arts Cologne.


Gonzalo H. Rodríguez: Rebeca, Experimental Film, 2009, 23:36 min.

Rebeca, my grandmother, died in a tragic accident at the beginning of 1993 on a highway in Lima. I tried to bring up this story in a video-film, but I got immerse in the contradictions of autobiographical work: how much of the story was distorted by the spectacularity of the media I was working with? What kind of truth emerged by the means of radical subjectivity? This questions expanded the making of this film to the fields of intimacy, portrait and self-portrait.


Author: Gonzalo H. Rodríguez, born 1981 in Lima, Peru. Postgraduate Programme at the Academy of Media Arts Cologne since 2006.

A production of the Academy of Media Arts Cologne.


copyright KHM and Artists   www.khm.de - info@khm.de



Sezione Videodanza – “The Scientist ‘09”

a cura dell’Associazione culturale ‘Ferrara video & arte’

domenica 11 ottobre 2009, ore 21.00 Sala Estense


L’assedio, Eleonora Tonini, durata 6’20”, Italia – 2009

Il materiale espressivo a disposizione (l’illuminazione in particolare) viene utilizzato da Tonini con ammirevole accortezza.  La stringatezza e l’essenzialità del montaggio, ovvero della messa in sequenza delle immagini, sottolineano l’intensità trasmessa dal numero di danza coreografato e interpretato da Valentina Cruciati.


Autómata, Blanca Medellin, durata 5’51”, Messico – 2009.

L’autrice ragiona sul processo di spersonalizzazione nel quale l’uomo contemporaneo è coinvolto. In Autómata, “Movimenti identici messi insieme in un schema ciclico ricordano la ripetitività delle azioni portate avanti ogni giorno in modo continuo [dagli individui] durante lo svolgimento delle attività di tipo lavorativo. [...]” (Blanca Medellin, dalla sinossi dell’opera)


R.U.N., Paul Gazzola, durata 4’24”, Australia-Germania – 2008.

Ciò a cui si assiste è un esperimento quasi di ordine scientifico che ha per obiettivo l’analisi del movimento. Si tratta per la precisione di “uno studio sulla oggettivazione spaziale. Come parte di una ampia serie [di gesti] chiamata cammino, corsa, sedere, stare in piedi e salto, queste ricerche <<re-inquadrano>> la prospettiva visuale del corpo impegnato in una semplice azione.” (Paul Gazzola, dalla sinossi dell’opera)


Coreografo occasionale, Giulia Fontanini, durata 9’02”, Italia – 2009.

L’autrice dimostra di possedere una poetica del tutto personale e approfitta della realizzazione di Make 1 minute dance 4 me – Coreografo occasionale per proseguire il lavoro di definizione della propria identità artistico-autoriale. I cortometraggi da lei firmati si configurano come una sorta di studio antropologico nel quale vengono mescolate in maniera originale componenti del linguaggio videoartistico e di quello documentaristico. Fontanini si può a nostro avviso ritenere uno dei giovani dotati di maggior talento, tra quelli operanti attualmente in Italia nell’ambito della videodanza,.   


Terrestre – movement in still life, Maria Celeste Taliani, durata 10’, Italia – 2008

“Lavoro essenziale ed asciutto, dove la presenza della performer diventa cifra stilistica, ed il controllo potente del corpo crea immagini in trasformazione che la prossimità della telecamera esalta. In questo senso il video è caratterizzato da un sapiente utilizzo del grandangolo e delle ottiche a focale fissa.” (http://www.napolidanza.com/)


Reincarnation, Takeshi Kushida, durata 5’, Giappone – 2008.

Il cortometraggio ha un “forte impatto visivo ottenuto attraverso l’uso incisivo dei contrasti cromatici: un lavoro capace di sintetizzare in un’unica immagine il tema della fusione tra corpo ed anima, in un modo formalmente perfetto. Completamente realizzato in alta definizione con le tecniche del ‘compositing’, analizza uno degli argomenti peculiari della cultura giapponese.” (http://www.napolidanza.com)

 

The Impossibility of Being an Apple, Clara García Fraile, durata 6’43”, UK-Spagna – 2008

Nell’opera vengono mirabilmente combinati elementi che appartengono al linguaggio videoartistico, a quello cinematografico e perfino a quello letterario. Viene ripreso e sviluppato il concetto della <<danza di oggetti>>, formulato, in particolare, nell’ambito delle Avanguardie artistiche.


Cromosonics, Claudio Prati, durata 14’, Italia-Svizzera – 2007.

La motivazione alla base della menzione ricevuta dal cortometraggio nell’ambito del festival <<Il Coreografo elettronico>> è la seguente: “una menzione particolare agli autori per l’attività di ricerca che da anni svolgono nel campo della fusione tra danza e nuove tecnologie.” (http://www.napolidanza.com)


The Mysteries of Nature, Dah ci Ma, durata 10’, Corea del Sud – 2008.

“Si mette in luce soprattutto per la grande qualità audiovisiva, dove il linguaggio è utilizzato in maniera estremamente essenziale. Continui rimandi all’opera di Antonioni, moltissime variazioni di fuoco, ma sempre misurate e significative. Suggestiva la scelta di sviluppare il fotogramma in maniera verticale con un chiaro rimando al formato academy, tipico del cinema degli anni Venti.” (http://www.napolidanza.com)


Marco Teti